Le Nuvole

di Aristofane

di Aristofane

regia di Simone Toni

con
Stefano Corsi, Luca Carboni, Massimiliano Tradii Bersani, Michele Nani, Federica Castellini, Caterina Corsi, Giulia Valenti, Stefano Moretti,
Pasquale Di Filippo
musiche Giovanni Bartoli
eseguite da Lucia Toni, Carlo Borsari, Francesco Valtieri, PaoloMattei,
Giovanni Pistocchi
scene Alessandra Gabriela Baldoni
costumi AnnaLindaDiLorenzo

PHOTOGALLERY

RASSEGNA STAMPA:

Gli Incauti partono da Aristofane-Francesca Parisini, La Repubblica
Questi Incauti sanno decisamente il fatto loro-Paolo Turroni,La voce di Romagna


NOTE DI REGIA
Le Nuvole è una commedia del 423 a.C di una forza e di un’ attualità così sconcertanti da risultare addirittura necessarie, oggi come allora. Sembrano parole di un uomo del nostro tempo. Stavo scegliendo il testo da mettere in scena per il debutto degli Incauti e quando ho scoperto Le Nuvole non ho più avuto dubbi, avevo trovato ciò che cercavo: una commedia brillante che potesse essere per noi motivo di studio e per il pubblico occasione di divertimento e di riflessione. Nella commedia si parla di educazione, del significato di giustizia, del potere del linguaggio e dei pericoli che derivano da un uso scorretto della parola. Tutti problemi, questi, che caratterizzano fortemente il nostro tempo e che è straordinario ritrovare in versi di 2500 anni fa.

Il nostro protagonista ha sentito dire che esiste un modo per evitare di pagare i debiti, ossia quello di dimostrare attraverso l’abilità della dialettica che quelli che sono debiti in realtà non lo sono. Per questo si rivolge a Socrate che si dice l’uomo più sapiente di Atene, il quale mostra al protagonista che il suo desiderio potrà avverarsi, a patto che questi si affidi alle Nuvole, divinità che possono diventare tutto ciò che vogliono, perché fatte della stessa sostanza di cui sono fatti i pensieri. Così come le nuvole cambiano forma, anche le parole possono cambiare significato: il femminile di “pollo” diventa “pollessa” e non importa che esista o no, lo si crea all’occorrenza! Il gioco è fatto! Se possiamo stravolgerne il senso delle parole in base alle nostre necessità allora tutto è possibile: Zeus non è più un dio, non è lui a far piovere; i debiti non esistono, basta negare di averli contratti; si può sempre avere la meglio, basta imparare a contraddire la giustizia.

L’autore ha scritto di questa sua fatica: “E’ la commedia più profonda che ho scritto, si presenta confidando esclusivamente su se stessa e sulla bellezza dei versi”. Questa è stata per me, e spero sia anche per voi, la chiave di lettura più semplice e sicura per approfittare a pieno di questo capolavoro: mi sono fidato ciecamente dell’Autore e ho rispettato e messo in scena anche le parti più oscure del testo accettando così la sfida lanciata dal giovane Aristofane.

Simone Toni